Amore malato. Quando narciso è donna.

 AMORE MALATO. QUANDO NARCISO E' DONNA



Amore malato. Quando narciso è donna.
Di Alessandro Diadami, edito in febbraio 2022

La vita di Alessandro non è esattamente perfetta; reduce dalla fine di una relazione, impelagato in un lavoro che non gli piace e costretto a convivere con quello strampalato del suo amico Seba. Le cose cambiano all'improvviso quando una sera, in palestra, conosce Deborah. Bellissima, sicura di sè, più grande di lui, Ale non crede alle sue orecchie quando lei lo invita ad uscire. Ecco come comincia una storia d'amore apparentemente meravigliosa, che pian piano, però, trascinerà Ale in una voragine di recriminazioni, tira e molla, sparizioni e dolori. Deborah giova con la sua mente e il suo cuore fino a quando Ale non si renderà conto di essere vittima di una persona narcisista e di dover lottare per liberarsi dalla sua rete.
Un romanzo attuale, basato su una storia vera, per raccontare gli abusi psicologici nelle relazioni di coppia dall'inedito punto di vista maschile.

Ciao, mi chiamo Alessandro Diadami, ma tutti mi chiamano Ale. Sai, ancora non ci credo... per anni ho sognato di scrivere un romanzo e adesso eccomi qui, finalmente pronto a divulgare la "creatura" che ho creato. La storia che racconto nel mio primo libro "Amore malato - quando Narciso è donna" nasce da un'esperienza personale e dal bisogno che ho di esternare e condividere quanto ho vissuto non tanto per un'elaborazione personale della vicenda, anche se ovviamente c'è stata, ma principalmente per aiutare altre persone in situazioni simili. L'obiettivo che mi sono posto, con questo libro, è proprio quello di arrivare ai cuori della gente e di aiutare donne e uomini vittime di narcisisti a capire che quelli sbagliati non sono loro e che è necessario allontanarsi da quella persona così tossica. Nel libro vi racconto la mia storia con sincerità, gli alti e i bassi, le gioie e le difficoltà. Sono emozionato, lo ammetto, perché in questo libro ho messo a nudo tutto me stesso: l'anima, le fragilità (e la società ci dice che noi maschietti, per essere "tosti", non dovremmo farlo) e mi sono messo in gioco. Sono all'inizio di questo viaggio che ha stravolto la mia vita quotidiana fatta di lavoro, sport e amici e vi aspetto per intraprendere questo percorso con me.

La particolarità di questo libro è il fatto che sia un racconto autobiografico. Tutto quello che succede al protagonista è in realtà quello che ha vissuto l'autore.

Consiglio di leggere questo libro a tutti in quanto parla di relazioni tossiche e di dipendenza affettiva. Ultimamente questi temi sono stati posti sotto i riflettori anche dai "Big" della scrittura (vedi l'ultimo libro di Selvaggia Lucarelli "Crepacuore") ed a mio avviso è giusto che se ne parli. Leggendo il racconto come spettatore, già dai primi capitoli verrebbe da dire << Dai Ale, svegliati! Quella ti sta solo sfruttando per i suoi interessi! Come fai a non accorgertene?!>>. Il problema di queste relazioni però è proprio il fatto che quando ci sei dentro non ti rendi conto di quanto sei manipolato, di quanto l'altra ti stia sfruttando perché fondamentalmente il mondo gira intorno a lei. Quante energie spese inutilmente per cercare di capire dove e cosa lui avesse sbagliato quando Deborah si allontanava e non rispondeva più ai messaggi ed alle chiamate! Per fortuna, raggiunto il fondo, di solito le persone cercano aiuto e qui dovrebbero entrare in gioco professionisti competenti (psicologi) in grado di far capire al malcapitato che il problema non è lui ma l'altra persona. Purtroppo anche in questo, Ale è stato sfortunato in quanto la prima psicologa incontrata non ha fatto altro che farlo sfogare e spillargli soldi. Per fortuna però, alla fine, anche lui trova la persona competente che gli spiega la situazione che sta vivendo e gli fornisce spunti su cui lavorare per venire fuori da questa relazione malata. Il testo è scorrevole e si legge molto bene. In conclusione consiglio vivamente questo libro in quanto fornisce il punto di vista della vittima maschile, perché spesso ci concentriamo solo su quelle femminili, dimenticandoci che non siamo esenti dall'essere "carnefici".

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