Dietro la maschera

 DIETRO LA MASCHERA

Dietro la maschera,
Di Pasquale Dente, edito in dicembre 2020.

Dietro la maschera, un romanzo che rinnova e sorprende il panorama editoriale assumendo un titolo significativo e al contempo enigmatico, rappresentante la dolorosa realtà che stiamo attraversando a causa della pandemia da Covid 19. Un virus letale che sta mettendo in ginocchio tutto il mondo. L'autore dedica a questo buio periodo esistenziale e mondiale una storia con protagonista Lucia, a sua volta voce narrante, che lavora come infermiera e descriverà appunto l'ambiente professionale con profonda autenticità. Insieme a Lucia ci sono altri personaggi rappresentati da giovani ragazzi, suoi coinquilini, migrati come lei al nord italia per cercare fortuna. La protagonista inizia a sentire il boom di notizie sull'espandersi del virus quando è in vacanza in Egitto, per poi tornare a casa e vivere direttamente sulla propria pelle tale inferno. All'improvviso il mondo di tutti cambia, soprattutto quello delle nuove generazioni e degli attuali giovani, che dovranno sacrificarsi per rinunciare alla vita sociale, ai divertimenti e anche agli abitudinari gesti (carezze, abbracci, saluti, baci) tra amici e familiari. Mascherine, guanti e gel igienizzante diventeranno i continui compagni della vita di tutti i giorni. Il titolo fa un evidente richiamo alla vita che si cela dietro la mascherina chirurgica, con amori incompresi, amicizie e paure varie che non trapelano oltre questo pezzo di stoffa. Il finale a sorpresa è un evidente messaggio lanciato dall'autore che vuole far riflettere il suo pubblico.

Pasquale Dente, originario di Napoli, vive ad Oxford, dove lavora come infermiere nel reparto di terapia intensiva del John Radcliffe Hospital Oxford University in Inghilterra. Oltre a svolgere con passione la sua professione, grazie a questa sua prima opera letteraria è entrato a tutti gli effetti nel panorama editoriale degli scrittori emergenti.

Questo libro esprime tutto il lavoro e la fatica che gli infermieri hanno provato (e stanno ancora provando) durante questa pandemia. La prima parte del libro mi è piaciuta parecchio perché porta a riflettere su quello che abbiamo passato e che stiamo ancora vivendo. Sottolinea non solo la virulenza del covid ma soprattutto la sua letalità, che non lascia scampo nemmeno ai giovani in perfetta salute. Dalla seconda metà al finale, invece, a mio avviso è troppo estremista. Comprendo bene il messaggio che l'autore vuole far passare con questa scrittura ma credo ci siano anche altri modi per farlo, un po' meno radicali. La scrittura è scorrevole ed il libro si legge tutto sommato bene. Mi dispiace perché sarebbe stato un ottimo libro se la seconda parte fosse stata più "soft" mantenendo però il messaggio che l'autore vuole lasciare.

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