Il drago di Sua Maestà

 IL DRAGO DI SUA MAESTA'

Il drago di Sua Maestà
Di Daniele Cellamare, edito da Les Flaneurs Edizioni, il 31 marzo 2022

Nel febbraio del 1839, un drappello di soldati cinesi marcia nel quartiere per gli stranieri di Canton e sulla riva del Fiume delle Perle pianta un palo di legno e impicca un prigioniero accusato di contrabbandare la Terra Nera. Questo è l’inizio di una drammatica spirale di violenze tra il governo di Sua Maestà – determinato a vendere l’oppio alla popolazione cinese – e l’imperatore Daoguang, che ha inutilmente cercato di vietarne il consumo e il commercio. Ma i cinesi vogliono cavalcare il Drago che viene loro offerto e ben presto scoppierà la prima Guerra dell’Oppio, tra le potenti navi della Royal Navy e le tradizionali giunche cinesi. All’ombra della pirateria, dei criminali della Triade e dei fanatici del Regno Celeste della Grande Pace, si snodano le vicende di due giovani innamorati che cercano soltanto di raggiungere la loro felicità.

Daniele Cellamare, nato nel 1952 e residente a Roma. E’ stato docente presso la facoltà di Scienze Politiche della Sapienza di Roma e presso il Centro Alti Studi per la Difesa. E’ stato direttore dell’Istituto Studi Ricerche e Informazioni della Difesa e ricercatore presso l’Istituto di Studi Politici San Pio V di Roma. Ha collaborato con emittenti televisive nazionali (Tg1, RaiNews, Gr1, Radio Vaticana, etc.) e con diverse testate nazionali e straniere. Attualmente è consulente per le attività culturali dell’Agenzia Generale Treccani di Roma ed è responsabile del gruppo di analisti “Doctis Ardua” per la stesura di saggi di carattere geopolitico. Appassionato di studi sulla Storia Militare, ha scritto tre romanzi storici.

Consiglio questo libro agli amanti delle storie di guerra e della popolazione cinese. Il lessico è scorrevole anche se la trama, nonostante sia avvincente, risulta un po' lenta. Il libro è molto descrittivo, non tanto dei paesaggi quanto delle diverse dinamiche che intercorrono tra l'Inghilterra (ed in generale nei Paesi Occidentali) e la Cina. Lo studio di quest'ultima popolazione rapportato al XIX secolo poi, traspare tutto durante la lettura. Come non citare infine l'oppio, protagonista indiscusso della storia; se pensiamo che si parla della prima guerra per questioni di droga e ci troviamo nella prima metà del 1800, ci rendiamo conto da quanto questa piaga (compresa quella del contrabbando e dello spaccio) perduri. Concludo rinnovando il mio invito alla lettura in quanto è sicuramente un libro che non lascia indifferente il lettore.

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