Presentazione Lida Coltelli

IL CALZARE DELLA SPOSA. UNA NUOVA INDAGINE PER IL COMMISSARIO LUDOVICO ARIOSTO.


Lida Coltelli nasce a Lucca il primo giorno di Primavera del 1962. Figlia unica di Giannasi Francesca e di Coltelli Giuseppe, poeta, scultore e scrittore di “maggi” garfagnini, eredita dal padre l’amore per la scultura, la storia e le antiche tradizioni popolari e rurali. Trascorre tutta l’infanzia e parte dell’adolescenza a Vagli di Sopra, il suo “rifugio” per eccellenza, finché si sposta per motivi di studio a Livorno, la sua “seconda casa”, ospite degli adorati zii materni. Dopo una breve parentesi lavorativa a Vicenza, altra città a lei molto cara, torna definitivamente in Toscana. Attualmente vive con il compagno e le due figlie gemelle a Donoratico, dove lavora come docente di Scuola Primaria. Detesta l’arroganza e la falsità. Le piace dipingere, scolpire il marmo, scrivere poesie, giocare a scacchi, recitare in teatro. La rilassa cucire, fare l’uncinetto o lavorare ai ferri… adora i gialli storici e i gatti. Ma, soprattutto, ama incondizionatamente il proprio lavoro d’insegnante.

Il suo romanzo "Il calzare della sposa. Una nuova indagine per il commissario Ludovico Ariosto", edito da "Tra le righe libri", il 18 aprile 2022, riporta questa trama:

Aprile 1522. Fiera di Pasqua. Ludovico Ariosto è Commissario Estense in Garfagnana. Tra i banchi del mercato e il caleidoscopio colorato delle merci esposte, riluce il bellissimo volto di Evelina, una splendida fanciulla promessa in sposa ad un facoltoso ragazzo del luogo. Anche se Ludovico appare piuttosto insofferente nello svolgere le sue nuove mansioni e si sente stretto nella morsa dei suo infausto destino, Castelnuovo è in fermento, gli affari dei mercanti vanno a gonfie vele, i briganti sembrano essere stranamente tranquilli… ma la pace dura poco. La giovane sposa scompare a pochi giorni dal matrimonio. Di lei si trova solo un calzare, nei pressi del Ponte del Borso. Si sarà gettata nel torrente? O L’avranno uccisa? Il corpo non si trova e, strada facendo, le indagini prendono forme inaspettate, si affacciano nuove ipotesi che si diramano tra i loschi intrighi delle due avverse fazioni. Affondano nel fango della malvivenza endemica, dentro cui sguazzano i banditi più derelitti, all’ombra dei banditi più titolati. Ariosto, nel suo inconsueto ruolo di Commissario, è chiamato a districare questa “nodosa” matassa e, come al solito, si avvale dell’aiuto di Jacopo il baricello del luogo, ormai divenuto il suo collaboratore più fidato. Ne verrà a capo? In un contesto dove anche le pulci hanno la tosse non è così scontato!

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