Presentazione Claudio Scarpino

 VIA CRESCENZIO

Claudio Scarpino è nato nel quartiere di Centocelle a Roma nel 1956. Si è diplomato al liceo scentifico e, dopo un corso della regione Lazio come analista-programmatore, ha iniziato a lavorare nel campo dell'informatica interrompendo gli studio di ingegneria. Nel 1984 ha vinto un concorso come programmatore al Consiglio Nazionale delle Ricerche, dove lavora tuttora. A causa di un infortunio, dovendo restare a casa per diversi mesi, nel 1996 ha iniziato a scrivere prima racconti sulla sua gioventù e poi commedie, ma mai pubblicati. Poi nel 2017 si è dedicato alla sua grande passione iniziando a scrivere un romanzo poliziesco che parla dell'amicizia fra un poliziotto e un calzolaio. L'ha pubblicato nel 2020 e, siccome voleva farne una serie, nel 2021 ha pubblicato il secondo. E' sempre incentrato su due personaggi principali che, come tutti i protagonisti del libro, hanno qualcosa a che fare con la sua vita privata; luoghi e persone, amici o comunque persone conosciute.

Il suo romanzo "Via crescenzio. I racconti del calzolaio", edito nel 2020, riporta la seguente trama:

E' il primo di una serie di racconti che fa un calzolaio di Trastevere (Pietro Russo) descrivendo il suo rapporto con un ispettore capo di Polizia (Antonio Cosentino) che da cliente si è trasformato in amico. In questo racconto accade uno strano episodio che sconvolge un condominio in Via Crescenzio, nel quartiere Prati. Due coniugi vengono trovati morti nel cortile dopo essere precipitati dall'ottavo piano. Con l'aiuto del suo braccio destro, l'agente Valentina Rinaldi, Cosentino inizia le indagini di rito seguendo diverse piste. Prima cerca fra gli abitanti del condominio stesso, poi nei luoghi di lavoro dei due coniugi. Ma è solo confidandosi tutti i giorni con il suo amico calzolaio che Cosentino riesce a sfruttarne le qualità investigative e deduttive, appropriandosi spesso delle sue idee con i colleghi d'ufficio. Il calzolaio lo sa benissimo ma non se ne cura più di tanto, perché per lui aiutare un amico è cose ben più importante. E' lui infatti che dal particolare di una fotografia riesce a trovare il bandolo della matassa e a suggerirlo a Cosentino.

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