Cambiare l'acqua ai fiori

 CAMBIARE L'ACQUA AI FIORI

Cambiare l'acqua ai fiori
Di Valérie Perrin, edito da Edizioni e/o in luglio 2019

Violette Toussant è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Ricorda un po' Renée, la protagonista dell'Eleganza del riccio, perché come lei nasconde dietro un'apparenza sciatta una grande personalità e una vita piena di misteri. Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale. Un giorno un poliziotto arrivato da Marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime, che parevano nere, si rivelano luminose. Attraverso incontri, racconti, flashback, diari e corrispondenze, la storia personale di Violette di intreccia con mille altre storie personali in un caleidoscopio di esistenze che vanno dal drammatico al comico, dall'ordinario all'eccentrico, dal grigio a tutti i colori dell'arcobaleno. La vita di Violette non è certo stata una passeggiata, è stata anzi un percorso irto di difficoltà e contrassegnato da tragedie, eppure nel suo modo di approcciare le cose quel che prevale sempre è l'ottimismo e la meraviglia che si prova guardando un fiore o una semplice goccia di rugiada su un filo d'erba.

Valérie Perrin è una fotografa e autrice francese. Ha lavorato a lungo come fotografa di scena delle più importanti produzioni cinematografiche francesi. Il suo romanzo d'esordio, Il quaderno dell'amore perduto, è stato pubblicato in Italia da Nord nel 2016. Nel 2019 Cambiare l'acqua ai fiori viene pubblicato in Italia da E/O. Tra le altre sue pubblicazioni ricordiamo: Tre (E/O 2021).

Ho letto questo libro perché mi è stato consigliato ma non avevo grandi aspettative. Sinceramente non comprendo come possa avere avuto così tanto successo. La scrittura è fluida e per fortuna il testo scorre bene ma la trama non mi ha preso per niente. Violette, poverina, è l'incarnazione del "mai una gioia"; fin da piccola, ovviamente orfana, cambia varie famiglie finché da adolescente non si imbatte in Philippe Toussant del quale si innamora. Quest'ultimo risulta essere un donnaiolo di prim'ordine (ha sempre e solo le donne in testa) e si tiene stretta Violette solamente perché gli lascia fare quello che vuole, oltre a tenere in ordine casa, badare alla figlia e lavorare anche per il marito. Dopo la tragedia che subiscono, si trasferiscono a lavorare in un piccolo cimitero ed ecco che Philippe Toussant sparisce. Le uniche cose che mi sono piaciute del libro sono: il giallo che si crea dopo la morte di Leonine (più che altro la ricerca di quanto realmente accaduto quella notte nel campo estivo) e la storia tra Iréne e l'avvocato Gabriel Prudent. Anche la figura di Sasha, il predecessore di Violette come guardiano del cimitero, mi è piaciuta molto. In definitiva è un libro che a mio avviso si legge bene ma che sicuramente non consiglio; sinceramente conosco altri testi che trattano il medesimo tema ma scritti molto meglio.

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